Il coro SEO CAI raccontato da un corista: storia, passione, sacrifici e voglia di futuro

Sembrerà strano ma le prime basi per il futuro Coro SEO di Domodossola furono messe in….. Svizzera.

Erano gli anni della seconda guerra mondiale e diversi cittadini ossolani si erano rifugiati proprio nella nazione confinante. Facevano qualche lavoro, oggi diremmo, socialmente utile e appena potevano si ritrovavano fra di loro, la nostalgia di casa era tanta, e tra un bicchierino, una lacrima e un ricordo.… cantavano. Fu così che cominciarono ad essere invitati a qualche piccola festa di paese, a qualche cerimonia e ad altre occasioni in cui il canto contribuiva a rallegrare l’ambiente.

Oggi di quelle persone rimane solo un superstite che purtroppo non può, viste le sue condizioni di salute, aiutarci a meglio definire quel periodo e di quelle persone non vorremmo fare nomi per non dimenticare qualcuno.

Solo una persona ci sembra doveroso ricordare: Roberto Possa che fu colui che, una volta rientrati in Ossola e capito che la voglia di cantare non era rimasta in Svizzera, nel 1946 mise le basi del coro; nel 1947 costituì, e per diversi anni ne fu anche il maestro, il coro SEO di Domodossola

Il nome SEO fu preso dalla Società Escursionisti Ossolani, associazione che in quel tempo era separata dal CAI, ma poi nel 1959 assumerà l’attuale nome di Coro SEO CAI all’atto dell’unificazione della sezione SEO con la sezione CAI di Domodossola.

Le prove si tenevano inizialmente nelle case o del Maestro o di qualche altro corista per avere poi una sede definitiva in uno storico caffè domese: il caffè Teatro. Cominciarono le prime uscite e poi la prima grande occasione nel ‘53 ad Ivrea dove il coro si classificò al secondo posto in una rassegna corale, preceduti solo dal Coro CAI UGET di Torino.

Furono anni gloriosi ed avventurosi per il coro: la spensieratezza, la voglia di cantare, di stare insieme e di divertirsi tennero il coro compatto fino agli anni sessanta.

Poi, per cause diverse, il coro si sciolse, ma un paio di anni dopo alcuni componenti del vecchio coro tornarono a trovarsi per ‘due canti in compagnia’; contemporaneamente altri appassionati si riunivano in un altro locale anche loro per due canti e la logica conseguenza fu la rinascita del coro SEO CAI.

Non ebbe vita lunga questa seconda fase ma ci fu il tempo sufficiente per partecipare ad un programma radiofonico condotto da Silvio Gigli e per incidere un disco con quattro pezzi originali della Val d’Ossola che fu stampato in poche copie perché purtroppo la casa editrice fallì.

Ma veniamo al coro odierno

Tutto nacque dalla volontà di alcuni coristi di ricordare un corista deceduto con una cerimonia: era il 1978 e da allora, sotto la sapiente e non tanto paziente guida di Gianpiero Marigonda, il coro inizia e sta continuando la sua terza vita. E’ il periodo che vede il coro passare ad una fase più matura, scandita da importanti avvenimenti artistici e organizzativi che l’hanno fatto crescere sotto diversi aspetti.

Fra questi eventi la pubblicazione, in collaborazione con L’associazione Cantar Storie, di due volumi contenenti canti raccolti sul territorio ossolano e armonizzati da maestri come Bon, Dionisi, Zuccante, Malatesta, Mascagni ed atri, e che ha portato alla registrazione di un CD contenente diversi di questi canti.

Altra tappa fondamentale sono stati i concerti tenuti a Praga e In Bretagna che hanno lasciato nel coro delle emozioni fortissime. Ma il coro è stato anche punto fondamentale, e ultimamente esclusivo, nell’organizzare ben 6 concerti della Sat di Trento nella nostra città, per non dimenticare la soddisfazione di aver visto pubblicati due suoi canti nei CD editi dal Centro coralità del CAI.

Ed è proprio alla Sat, a questo monumento nazionale del canto corale che ci riferiamo per il nostro repertorio e non potrebbe essere altrimenti, visto come è nato, dove vive e dove normalmente si esibisce il nostro coro.

Attualmente il coro è composto da circa una  trentina  di elementi ed è stato diretto per lungo tempo da Giampiero Marigonda sostituito alcuni anni fa da un altro storico musicista ossolano Pierluigi Saccani. Dall’inizio del 2022 la direzione del coro è affidata alla maestra Alice Bandini

Il futuro ed il ricambio generazionale sono due elementi strettamente legati fra di loro e sono, purtroppo, una nota molto dolente. Il nostro, come molti altri cori, risente del passare del tempo: l’età media dei componenti è ormai vicina ai sessantacinque anni e i problemi di ognuno aumentano di anno in anno; nonostante la passione e l’impegno questi problemi si fanno sentire sia nella doverosa concentrazione sia nelle presenze.

Non sveliamo niente di nuovo dicendo che oggi i ragazzi sono più interessati ad altre attività, ma anche quelli che la spensierata gioventù l’hanno superata da un pezzo non vogliono impegnarsi in attività da aggiungere a quelle che già hanno, per cui non prevediamo un futuro molto roseo, a meno che non si pensi, e in parte lo stiamo già attuando, a una specie di mutuo soccorso con altri cori.

Il nostro coro ha attraversato negli ultimi due anni un periodo di grosse difficoltà. La morte di ben quattro corsisti e, per motivi personali, la cessata attività di altri due, ha creato un vero e proprio scombussolamento sia morale che materiale. Si era addirittura ipotizzato un periodo di pausa. Ma il pericolo che questo potesse poi portare a una ‘non ripresa’ e la voglia di coro che comunque c’era, ci ha fortunatamente indotto a continuare. 

Poi ci sono le difficoltà logistico/economiche/burocratiche. Pensiamo che queste siano comuni alla grandissima maggioranza dei cori che cercano di sopravvivere autotassandosi o cercando nei meandri istituzionali e comunitari possibilità di finanziamento. Il nostro coro sta cercando di affrontare questo problema costituendosi in Organizzazione di Volontariato nel Terzo Settore che, nelle nostre aspettative, dovrebbe portarci ad una autosufficienza economica consentendoci di usufruire di lezioni tenute da maestri di livello, volte a migliorare la qualità del coro. Questa è la nostra ambizione e la nostra speranza, perché non possiamo permettere che questi 72 anni di storia, di canti, di amicizia, di emozioni ma anche di momenti dolorosi si interrompano. Riteniamo che il nostro coro abbia anche il dovere di continuare questa storia Ossolana, per chi ci ha preceduto, per noi e per magari regalare una piccola emozione a chi ci ascolterà.